Duckduckgo Privacy Browser

Chi tiene alla propria privacy, o semplicemente vuole fare una verifica sui siti dove naviga più frequentemente, può installare il semplice  e leggerissimo browser Duckduckgo per Android.

Immagine browser duckduckgo per Android

Con la protezione per la privacy attivata, il browser evita le reti di tracciamento, obbliga ad usare la crittografia se il sito navigato la supporta, ed effettua ricerche sul motore Duckduckgo, che non raccoglie informazioni di tracciamento.

Inoltre può fornire una classificazione riguardo al rispetto per la privacy del sito visitato, in base a diversi criteri di valutazione (encryption, reti di tracciamento, ecc.). Per la classificazione viene anche usato il servizio esterno “Terms of Service Didn’t Read”, che fornisce una valutazione indipendente dei termini sulla privacy rintracciati sul sito; a dire la verità al momento ben pochi siti internet sono gestiti su questo servizio.

Il browser contiene anche un tasto a forma di fiamma che consente di cancellare istantaneamente tutte le informazioni sui siti navigati.

Ulteriori dettagli su Duckduckgo Privacy Browser, compreso il collegamento al Google play, si possono trovare qui.

Windows 10 Creators Update e chiavette internet

Numerosi utenti segnalano che in seguito all’aggiornamento a Windows 10 Creators Update, le chiavette internet che usano la connessione RAS hanno cessato di funzionare, con

"Errore 633: Modem o altro dispositivo di connessione già in uso o non configurati correttamente"

Tutti i tentativi di risolvere il problema raccomandati attualmente su internet, disinstallazione e reinstallazione dei driver del modem, modifica di chiavi di registro, ecc. non danno esito.
In qualche caso la chiavetta è tornata utilizzabile usando una connessione di tipo NDIS. In alternativa, in attesa del rilascio di una patch, è possibile rinunciare temporaneamente all’aggiornamento ritornando alla versione precedente di Windows 10.

Come far funzionare il data tethering su Android KitKat e Lollipop

Alcuni utilizzatori di android kitkat o lollipop si sono accorti che, sebbene sia possibile abilitare il data tethering tramite i menù di impostazione del telefono, e collegare altri dispositivi al proprio telefono via wifi, successivamente non è possibile navigare da quelli mentre la connettività dal proprio telefono continua a funzionare regolarmente.

Avendo lo stesso problema, ho trovato una soluzione non originale ma ben spiegata e soprattutto funzionante qui. La soluzione fornita nel forum da obn3g0n, che ringrazio, richiede un minimo di competenza tecnica; quanto segue è di fatto la traduzione in italiano delle istruzioni di obn3g0n, tuttavia è stata realizzata su un sistema Linux piuttosto che Windows. La soluzione non richiede il rooting del telefono.

Il problema è dovuto all’assenza o all’errata configurazione di una impostazione di configurazione nascosta all’interno del telefono android, chiamata tether_dun_required: questa, per consentire il tethering dovrebbe essere impostata a 0, ma su alcuni modelli è impostata a 1 oppure, come nel mio caso, è assente.

Per impostare correttamente la variabile di configurazione, senza necessità di rootare il telefono, occorre seguire i seguenti passi (N.B. come premesso, le istruzioni si applicano a un sistema linux, ma su Windows la procedura è pressoché analoga).

  1. Scaricare Android SDK (Developer Toolkit) per il proprio computer da qui: http://developer.android.com/sdk/index.html. Utilizzeremo solo i Platform Tools, che si possono trovare anche distribuiti da fonti non ufficiali, con dimensioni di download più ridotte. Personalmente preferisco le sorgenti ufficiali.
  2. Sui sistemi Linux non è necessario scaricare driver. Potrebbe essere necessario effettuare qualche modifica di configurazione, sotto /etc/udev/rules.d, ben spiegata su altri forum: nel mio caso non è stato necessario.
  3. Scaricato Android SDK per linux, dovreste avere un archivio di nome android-sdk_r24.4.1-linux.tgz (il numero di versione potrebbe essere diverso), create una cartella Android o con un nome di vostro interesse e spostateci l’archivio. Estraete quindi il contenuto dell’archivio tar xvfz  android-sdk_r24.4.1-linux.tgz
  4. L’archivio sarà estratto in una cartella android-sdk-linux. Portatevi all’interno della cartella android-sdk-linux/tools, e lanciate l’applicazione android (./android)
  5. Si aprirà la finestra di android sdk manager. Selezionate Android SDK Platform-tools e cliccate su Install. Accettate la licenza e avviate il download. Al termine chiudete la finestra del manager.
  6. Ora all’interno della cartella android-sdk-linux/platform-tools troverete l’applicazione adb.
  7. Tornate al vostro telefono, entrate in “Developer mode” cliccando 7 volte su “About phone” o seguendo la procedura indicata per il vostro dispositivo (nel mio caso cliccando 7 volte sulla versione del firmware).
  8. Una volta abilitato “Developer mode” entrate nel relativo menù e abilitate “USB debugging”.
  9. Collegate il telefono alla porta usb del PC.
  10. Sul pc avviate adb server come utente root:
    sudo adb kill-server
    sudo adb start-server
    sudo adb devices
    Seguire le istruzioni specifiche su altri forum se ciò non funzionasse sulla vostra macchina; per lanciare sudo dovete ovviamente disporre delle credenziali di root. Dopo aver inviato l’ultimo comando, dovreste vedere l’identificativo del vostro telefono.
  11. Se in qualunque momento apparisse l’avviso che dovete autorizzare o consentire l’accesso sul telefono, effettuate l’operazione sul vostro dispositivo mobile. Dovrebbe essere necessario effettuare l’autorizzazione una sola volta durante la sessione.
  12. Siamo a buon punto… Ora inviate il seguente comando, tutto intero, senza modifiche e su un’unica linea:
    adb shell content insert --uri content://settings/global --bind name:s:tether_dun_required --bind value:i:0
    Questo imposta la variabile di configurazione richiesta al valore 0.
    A seconda di come avete installato l’SDK, il comando adb potrebbe dover essere avviato fornendone il path completo, ad esempio digitando, dalla cartella in cui si trova: ./adb
  13. Riavviate il telefono, e inviate il seguente comando per verificare che la variabile sia ancora al valore corretto (tutto intero, senza modifiche e su un’unica linea):
    adb shell content query --uri content://settings/global --where "name='tether_dun_required'"
    La variabile dovrebbe essere impostata a 0. Potete lanciare lo stesso comando prima di effettuare l’impostazione per verificare se la variabile era già presente e/o impostata correttamente; nel mio caso era assente. Se il comando così com’è dovesse dare errore potete inviarlo nel modo seguente: adb shell content query --uri content://settings/global --where "name=\'tether_dun_required\'"
  14. Potete ora spegnere “Usb debugging” e “Developer mode”.
  15. Alcuni forum consigliano di verificare nelle impostazioni dei propri APN che siano impostati solo protocolli IPv4 e di togliere qualunque cosa faccia riferimento a IPv6, nel mio caso non è stato necessario.
  16. Se si naviga in tethering da PC, sempre secondo alcuni forum, qualora il proprio provider telefonico preveda limitazioni di uso del traffico dati (sul tethering o sulla navigazione da pc), potrebbe essere necessario usare plugin in grado di modificare lo “User agent” inviato dal proprio browser. Occorrerebbe pertanto utilizzare un plugin tipo “User agent switching” o simili oppure modificarlo direttamente dalle impostazioni del browser. Attenzione: è possibile che in questo modo l’esperienza di navigazione sia diversa da quella usuale.

 

Garmin eTrex 30 e tempo di arrivo a destinazione

Particolare del navigatore gps garmin eTrex 30Il dispositivo gps Garmin eTrex 30, dispone delle funzioni di calcolo del tempo necessario per l’arrivo a destinazione. Purtroppo c’è un’errore nel file delle traduzioni, per cui, nel menù di selezione, questo parametro viene indicato come “Ora a destinazione”, mentre a schermo viene visualizzato correttamente come “Tempo a dest”. Anche il parametro che indica il tempo necessario a raggiungere la tappa successiva è rappresentato, a mio parere, scorrettamente, essendo indicato con “Tmp da succ.”

In attesa che Garmin corregga le stringhe è possibile procedere autonomamente alla correzione: è sufficiente modificare il file che contiene le traduzioni.
Questo si trova sul dispositivo, all’interno della cartella \Garmin\Text e si chiama Italian.gtt .

Collegate l’eTrex al vostro PC  e portatevi nella cartella \Garmin\Text. Fate una copia di sicurezza del file Italian.gtt. Ora apritelo con un editor di testo (notepad va benissimo) e cercate le righe seguenti:

    <str>
        <tag>TXT_ETE_DEST_STR_S</tag>
        <txt>Tempo a dest</txt>
    </str>
    <str>
        <tag>TXT_ETE_Destination_STR_M</tag>
        <txt>Ora a destinazione</txt>
    </str>
    <str>
        <tag>TXT_ETE_NEXT_STR_S</tag>
        <txt>Tmp da succ.</txt>
    </str>
    <str>
        <tag>TXT_ETE_Next_STR_M</tag>
        <txt>Tmp da succ.</txt>
    </str>

Dovrete modificare il testo compreso tra i tag <txt>, con l’accortezza di mantenere le stringa lunga 12 caratteri per il testo caratterizzato da un nome che termina con STR_S (cioè quelle che già ora trovate lunghe 12 caratteri).

Personalmente ho modificato il file come segue:

     <str>
        <tag>TXT_ETE_DEST_STR_S</tag>
        <txt>Tempo a dest</txt>
    </str>
    <str>
        <tag>TXT_ETE_Destination_STR_M</tag>
        <txt>Tempo a destinazione</txt>
    </str>
    <str>
        <tag>TXT_ETE_NEXT_STR_S</tag>
        <txt>Tempo a succ</txt>
    </str>
    <str>
        <tag>TXT_ETE_Next_STR_M</tag>
        <txt>Tempo a successivo</txt>
    </str>

Spero di essere stato utile a tutti quelli che hanno lo stesso problema….

[UPnP set event: Public_UPNP_C3]

(l’articolo in italiano segue quello in inglese)

If you find a plentyful of these events on your netgear logs:
[UPnP set event: Public_UPNP_C3] from source xxx.xxx.xxx.xxx
(where xxx.xxx.xxx.xxx is the private IP address of a windows pc), and you don’t know where they come from, here is the quick answer.
I spent a lot of time looking for the culprit because everyone on the internet gives a different solution that didn’t applied to my case.
So here is MY quick answer. If you have the same problem and want to get rid of those annoying messages, go ahead.
The culprit is “Teredo tunneling” enabled on home windows machine starting with windows vista. You will find on the Internet many different ways to disable this component, that actually is considered suboptimal: via netsh, registry modification or control panel.
Unfortunately the last way is reset to default state after reboot. So i choosed to change teredo state via netsh.
Start a cmd shell with administrative privileges (in windows 8.1 select search – type cmd – right click on Cmd and select “Run as Administrator”). Now type the following:
netsh interface teredo set state disabled

(N.B. If you ever wish to re-enable teredo, you can type, in the same way:
netsh interface teredo set state type=default)


Se trovate una quantità di messaggi di questo tipo sul log del vostro router netgear:
[UPnP set event: Public_UPNP_C3] from source xxx.xxx.xxx.xxx
(dove xxx.xxx.xxx.xxx è l’indirizzo IP privato di una macchina windows), e non sapete da dove vengono, potete leggere qui la risposta.
Ho speso un mucchio di tempo per trovarla: su internet si trovano una quantità di diverse soluzioni e motivazioni per questo problema, che non si applicavano al mio caso.
Di seguito trovate quindi la MIA soluzione. Se avete questo problema e volete liberarvene, continuate a leggere.
Il colpevole è il “Teredo tunneling”, su internet trovate una quantità di articoli che spiegano di cosa si tratta e come disabilitarlo, si tratta peraltro di un componente considerato subottimale.
Per disattivarlo sono indicati diversi sistemi: via netsh, via registry o mediante device manager.
Sfortunatamente, con l’ultimo metodo, Teredo viene riattivato allo stato predefinito al reboot. Quindi ho scelto di modificarlo usando netsh.
Avviare un prompt dei comandi con privilegi amministrativi (in windows 8.1 selezionare Ricerca – digitare cmd – cliccare col destro su “Prompt dei Comandi” e selezionare “Esegui come Amministratore”). Ora nel prompt dei comandi digitare quanto segue:
netsh interface teredo set state disabled

(N.B. Se mai doveste riattivare Teredo, digitare, allo stesso modo:
netsh interface teredo set state type=default)

EPO download per telefoni con processore MTK

I telefoni android con processore MTK possono beneficiare di tabelle EPO (Extended Prediction Orbit) calcolate e distribuite dal produttore del processore, che contengono la posizione dei satelliti su un periodo di circa un mese.
Le tabelle EPO semplificano e accelerano il fix del GPS su questi sistemi in misura sensibilmente superiore anche rispetto al supporto A-GPS.
Il download delle tabelle EPO deve essere esplicitamente abilitato nelle impostazioni del telefono.
Purtroppo alcuni possessori di telefoni con processore MTK rileveranno che spesso il download delle tabelle EPO non va a buon fine o è estremamente difficoltoso.
MTK dispone di diversi server, sia FTP che HTTP, per consentire il download delle tabelle: il telefono scarica la tabella vera e propria EPO.DAT e la checksum di controllo EPO.MD5.
I server FTP, che rispondono all’indirizzo ftp://epo.mediatek.com (user:epo_alps pass:epo_alps), sono sovraccarichi e di tanto in tanto cessano di funzionare anche per diverse settimane.
I server http, in genere sono regolarmente funzionanti e rispondono a
epodownload.mediatek.com/EPO.DAT e
epodownload.mediatek.com/EPO.MD5.
Teoricamente sarebbe possibile, sui telefoni che tentano, senza successo, di accedere al server ftp, scaricare offline i file via http e quindi copiarli nella cartella /data/misc, facendo attenzione a ripristinarne correttamente i permessi (ulteriori dettagli si trovano in internet): ciò è possibile solo su telefoni rootati. Esistono anche APP che effettuano automaticamente la stessa operazione, ma necessitano dei permessi di root.
Non volendo assegnare i permessi di root al mio telefono ho pensato a una soluzione alternativa. Per proseguire passa alla pagina successiva.

Firefox memoria CPU e Facebook

Se vi accorgete che Firefox consuma una quantità spropositata di CPU e di memoria, e avete la vostra pagina facebook costantemente aperta, sappiate che potreste poter risolvere il problema nascondendo la colonna dei contatti a sinistra. Portatevi sulle opzioni della colonna dei contatti e selezionate “Nascondi barra laterale”.
Immagine esplicativa per nascondere la colonna chat facebook